In 10.000 anni noi gatti abbiamo imparato a convivere con altre specie animali tra cui l’uomo, ci abbiamo messo un po’ ma ci siamo arrivati .
Vi do una piccola infarinatura sul nostro passato, lo scrivono su tutti i libri e nel web, quindi sarò brevissimo altrimenti rischio di perdervi per strada.
Diciamo che la nostra domesticazione è più recente di quella dei nostri amici cani.
Abbiamo avuto periodi di splendore per esempio all’epoca degli Egizi che ci hanno letteralmente messi su un piedistallo e altri di persecuzione, vedi il periodo del medioevo dove venivamo associati al male e alle streghe.
I gatti nell’antico Egitto (Felis Silvestris catus) venivano chiamati “Mau” ed eravamo considerati sacri.
Alla nostra morte venivamo mummificati esattamente come si faceva per i faraoni .
Se la nostra morte era stata causata da un umano seppur involontariamente, era condannato a morte.
Pensate che se morivamo per cause naturali i nostri proprietari dovevano rasarsi le sopracciglia e il capo in segno di lutto.
Eravamo considerati animali sacri, bei tempi ….
Mentre durante il periodo del medioevo, apriti cielo, è successo di tutto e di più.
Venivamo considerati la reincarnazione di Satana. Passiamo così, un periodo di persecuzione.
Per rivedere un primo barlume di rivalutazione dobbiamo arrivare al 1500. I cari umani incominciano a capire che siamo utili come cacciatori di topi, nutrie, colombi etc., che erano una delle cause per la diffusione delle epidemie di peste .
Eravamo utili nel preservare il cibo dagli attacchi dei roditori.
Verso la fine dell’1800 vengono creati i primi Club di razza e le prime mostre feline.
Siamo di nuovo rientrati nelle grazie degli uomini. Incominciamo un percorso di vita familiare con loro. Beh, dai! Tutto sommato sono stato abbastanza breve nell’esposizione della nostra storia!
In campagna siamo riusciti a convivere con le mucche, pecore, maiali, galline e persino i cani.
Ovviamente questo è stato facilitato da diversi fattori come, la possibilità di allontanarsi, di spazi e risorse illimitate e soprattutto essere cresciuti in questo determinato ambiente.
Chi come me vive dentro una casa ha delle limitazioni oggettive: quelle dello spazio, delle risorse, che quando vengono a mancare o sono ristrette, non aiutano nessun tipo di convivenza con altri essere viventi di tipo animale.