Ora vi do delle piccole indicazioni sullo sviluppo dei cuccioli di gatto.
Già nelle prime 8 settimane di vita apprendiamo dalla nostra mamma e dai nostri fratellini molte nozioni che saranno la base per il nostro sviluppo futuro.
Noi gatti cambiamo velocemente dallo stadio infantile, a quello giovanile ed infine adulto.
Come per tutti i mammiferi la mamma è fondamentale per delineare il nostro carattere.
Nelle prime 2 settimane siamo inermi e non autosufficienti. La mamma rappresenta la protezione e garantisce la nostra termoregolazione. Noi non siamo grado di gestire la temperatura esterna con il nostro corpo, quindi mamma ci avvolge per tenerci al caldo.
La mamma si occupa inoltre di tenere pulito il nostro giaciglio e noi stessi.
Cosa più importante la mamma garantisce la omeostasi emozionale cioè la capacità di ritrovare un equilibrio interiore e la gestione delle emozioni, per noi fondamentale per diventare dei gatti adulti sereni.
La 3° settimana della nostra vita è detta di transizione e comporta per noi novità fondamentali. La mamma supervisiona le nostre prime esplorazioni e ci incita al gioco per prepararci al monto esterno.
Alla 5° settimana incomincia ad essere meno protettiva e più predisposta all’insegnamento. A questa età siamo dal punto di vista motorio molto più agili e abbiamo più forza nelle nostre “gambine”. Tramite il gioco con i nostri fratellini impariamo i primi rudimenti della lotta e della difesa, impariamo inoltre che ci sono parti del nostro corpo più sensibili e vulnerabili a cui stare attenti.
Poi ovviamente quello che diventeremo da adulti si gioca in parte anche sul nostro carattere.
LA MANCANZA DELLA MAMMA O FRATELLI
Avete capito quanto sia fondamentale per uno sviluppo equilibrato la presenza della mamma e dei nostri fratelli.
Cosa succede se tutto questo ci viene a mancare?
I gatti cresciuti come orfani, possono sviluppare delle alterazioni comportamentali. Sono più esposti, nella loro futura vita, a deficit emotivi. Possiamo diventare gatti dal morso facile, dall’uso delle unghie, insomma sostanzialmente facciamo fatica a gestire le nostre emozioni. Tutto questo perché è venuto a mancare il ruolo della mamma che fa da tutor, ma anche per la mancanza dei fratellini che rappresentano con il gioco una vera palestra di vita.
LA GESTIONE DEL GATTO ORFANO
Alcune scuole di pensiero dicono che sarebbe bene affiancare una gatta balia ai gattini orfani, fermo restando che la stessa gatta deve essere sana, quindi precedentemente controllata da un veterinario, e non è comunque detto che questa accetti un nuovo arrivato non facente parte della sua prole originaria.
Poi ci sono le balie o mamme umane e gli stalli. Di cosa stiamo parlando? Di una delle cose più difficili per un essere umano sia in termini di impegno fisico che emotivo.
I cuccioli di gatto, quando trovati piccolissimi, devono essere allattati ogni due, tre o quattro ore con apposito latte. Se nessuno si prende questo impegno i gatti vanno incontro a morte certa. E qui riparliamo dei/delle volontarie che si accollano questa incombenza non da poco.
Noi cuccioli non sappiamo ancora mangiare da soli dobbiamo farlo stimolati da un biberon o una siringa. Terminato di mangiare dobbiamo essere stimolati a fare i nostri bisognini. Dobbiamo, inoltre, avere una cuccia calda e sicura, senza troppi sbalzi di temperatura, che deve essere posizionata in luoghi non accessibili ad altri animali perché potrebbero trasmetterci malattie, virus, parassiti.
La balia quindi deve porre molta attenzione quando passa da un ambiente all’altro, essere scrupolosa nell’igiene delle mani e cambiarsi addirittura di abito.
Durante l’allattamento non dobbiamo mai essere messi supini poiché il latte potrebbe finire nelle nostre vie respiratorie.
Una volta mangiato la balia deve stimolarci con dei massaggi per favorire l’eliminazione delle feci e dell’urina. I gattini non sono in grado di espletare la funzione in modo autonomo quindi la balia deve simulare il gesto come farebbe mamma.