7. Convivenza tra gatti

Quando il nostro umano vuole introdurre un altro gatto in casa, deve tenere conto della nostra età, del nostro carattere e del nostro sesso.

Quando abbiamo un’età dai 10 anni in su non è che amiamo molto la sorpresa di un nuovo coinquilino, tanto più se è giovane ed esuberante, oltre al fatto che potremmo comunque, al di là della nostra età, non andare d’accordo o peggio odiarci al punto di azzuffarci e farci reciprocamente male.

Quando si è gatti anziani o peggio malati mal si sopporta qualsiasi tipo di stress, tanto più l’arrivo di un nuovo membro nella famiglia.

Se siamo relativamente giovani non è comunque detto che la convivenza sia necessariamente un bene.

Se le cose vanno male si rifletteranno non solo sulla vita di noi gatti ma anche sulla vita dell’intera famiglia. 

Anche l’arrivo di un bambino, che ai nostri occhi è una specie animale, ci mette in difficoltà soprattutto quando incominciano a gattonare e ci spaventano, non parliamo poi di quando urlano o ci strattonano. Ovviamente qua sta nell’intelligenza dei genitori umani insegnare alla propria prole il rispetto e l’amore verso di noi e guidare una buona interazione nei nostri confronti.

Come già detto ci sono tante cose da prendere in considerazione quando volete affiancare a noi gatti un nuovo compagno di vita.

Se si tratta di un altro Pet, ci sono altre considerazioni da fare, facciamo l’esempio di un cane.

Ogni specie ha il suo stile di vita, il cane per esempio ha bisogno di essere integrato nella vita familiare, mentre noi gatti abbiamo anche bisogno dei nostri momenti di Privacy e di distacco.

A volte il nostro umano pensa che abbiamo bisogno di un altro gatto che ci faccia compagnia, NON E’ SEMPRE VERO.

Noi gatti non siamo animali sociali, non sempre amiamo i nostri simili.

Anche in natura il nostro stile di vita è solitario, ci procuriamo il cibo da soli senza l’aiuto di altri gatti, a differenza per esempio dei lupi che cacciano in branco.

Il rapporto tra me e i mei fratelli negli anni si è evoluto e non è sempre stato facile.

Le cose che facilitano la convivenza sono:

  1. disponibilità di spazio;
  2. spazio tridimensionale non solo quindi orizzontale = il pavimento ma anche  verticale = possibilità di salire sui mobili, mensole etc.;
  3. compatibilità caratteriale (da non sottovalutare, come per voi umani).

Noi gatti, come vi ho già detto, siamo animali prevalentemente solitari, non amiamo il branco anche quando in natura, dobbiamo cacciare. 

Siamo capaci di essere aggressivi sia con aggressioni fisiche che con subdole azioni, quando abbiamo di fronte un nostro simile che non ci piace o che sta invadendo i nostri spazi.

A volte i nostri umani non se ne accorgono neanche, specie quando utilizziamo l’arma del MOBBING.

Eh già anche noi siamo capaci di questo brutto comportamento!

Vi faccio un’esempio, ogni tanto Osvaldo mi impedisce di raggiungere la ciotola dell’acqua oppure mi disturba quando me ne vado in lettiera.

Noi gatti come voi umani conosciamo il sentimento dell’antipatia, se poi ci aggiungiamo, come per Osvaldo, quello della gelosia nei confronti di mamma e papà, salvati cielo!

Teniamo conto che sia chi subisce che chi fa subire le angherie comunque non è un gatto felice.

Il monopolio delle attenzioni per esempio sulla mamma è prevalentemente giurisdizione di Osvaldo. Io ho imparato a starmene per conto mio anche perché, ogni volta che ho voglia di coccole, vado da lei che mi riempie di baci e carezze.

Parliamo di Mimmy…. che sto a dirvelo! Ve la immaginate senza che io vi dica altro. L’apoteosi di strofinamenti, pastina con le zampine, leccatine e chi più ne ha più ne metta.

Insomma mamma deve destreggiarsi tra caratteri diversi, diverse esigenze non solo caratteriali ma anche di età.

Io ho 13 anni, Mimmy 9 anni e Osvaldo ad occhio e croce 10.

Il letto è il momento in cui tendiamo a manifestare la nostra tendenza a monopolizzare gli spazi intorno alla mamma. Con lei accanto ci sentiamo protetti, integrati e coccolati. Dormire con lei è il massimo per me e anche per i miei fratelli.

I primi mesi di convivenza con Osvaldo sono stati abbastanza indolore visto che era il primo intruso dopo di me (e con il senno di poi speravo anche l’ultimo) visto che era decisamente malandato. Poi è arrivata Mimmy che essendo femmina è stato tutto sommato una bella novità. Poi purtroppo io negli anni sono invecchiato, Osvaldo è tornato in splendida forma e ha incominciamo a rompermi le scatole.

Io ho un carattere mite, sono sempre stato un gatto tranquillo se non ci fosse lui forse vivrei meglio. La mamma non appena si è accorta che le cose stavano prendendo una brutta piega (vedete i rapporti tra noi gatti possono cambiare nel tempo, non è detto che fili sempre tutto liscio) ha cercato di trovare delle soluzioni.

Per attenuare gli screzi in casa ha aumentato le risorse.

Ci sono delle regole o meglio delle linee di pensiero:  c’è chi sostiene che per ogni gatto le risorse dovrebbero essere aumentate quindi 2 gatti = 3 ciotole, e così per il resto delle risorse.

Purtroppo non sempre è possibile, per via degli spazi in casa.

Come ho già detto la mamma si è attivata con l’ estendere il nostro spazio non solo orrizontalmente ma anche verticalmente. Sulle pareti ha messo mensole e ponti tibetani per darci modo di trovare dei momenti di ristoro lontano gli uni dagli altri.

Ha cercato di creare un clima di agio per tutti, accertandosi di avere realizzato delle condizioni all’interno dell’appartamento che ci facessero stare bene, cercando di trovare delle soluzioni che rispettassero la nostra individualità.

Come per gli esseri umani anche noi abbiamo esigenze diverse a partire dal nostro carattere non trascurando la nostra età.

Qualche volta se le aggressioni sono importanti conviene tenerci lontano, magari mettendoci momentaneamente in stanze diverse.

L’improvvisa aggressività di uno di noi, facciamo il nome, Osvaldo, probabilmente è nata dal fatto che qualcosa a livello fisico non andava.

Spesso la mamma lo vede bere tanto e nei gatti non è un bel segnale. Ancora il veterinario nonostante varie analisi non ha individuato bene il problema forse si tratta di cistite idiopatica… forse.

E’una cistite che ha origine sconosciuta = idiopatica non è batterica spesso provocata dallo stress…

Una malattia della quale non si conosce la causa.

Come ho già detto la mamma dice sempre che è meglio prevenire, quindi a volte è bene farsi aiutare da un professionista del comportamento .

Quindi in breve:

  • moltiplicare le risorse;
  • moltiplicare gli spazi;
  • arricchire l’ambiente.

A volte la convivenza non è proprio possibile e nonostante molti sforzi non si riesce a migliorarla. Se l’unico modo per stare meglio è separarci, allora bisogna farlo.

Terribile da dire ma decisamente realistico.

Entrambi i gatti che non vanno d’accordo hanno il diritto di vivere una vita serena ed è dovere del proprietario migliorare la loro qualità della vita.

E’ anche vero che per voi umani trovare un nuovo padrone per il vostro gatto è estremamente frustrante e doloroso, viene vissuto come un fallimento personale, con un enorme senso di colpa, viene vissuto come un abbandono.

In realtà non è niente di tutto questo, sono sentimenti legittimi, in quanto noi gatti facciamo parte della famiglia, ma non dovete perdere di vista che noi gatti abbiamo le nostre regole per stare al mondo, le nostre dinamiche e la nostra personalità.

Noi in natura se non stiamo bene in un posto o con i nostri simili, ce ne andiamo.

La separazione può migliorare la nostra vita.

Separazione NON ABBANDONO !!

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