2. Adotto! Cosa serve al gatto?? .. poi un pochino della nostra storia

Cosa serve a noi gatti?

> Cassetta igienica per i bisogni.

> Tiragraffi per farsi le unghie, questa è un ‘esigenza primaria. Da mettere nei punti strategici della casa.

> Una ciotola con acqua fresca tutti i giorni.

> Una ciotola per il cibo umido, una ciotola per il cibo secco.

> Qualche giochino.

> Trasportino (adatto alla nostra stazza).

> Palestrina per

CASSETTA IGENICA

Risorsa indispensabile per noi gatti soprattutto se non possiamo uscire, deve essere pulita giornalmente.

Deve essere posizionata in un luogo tranquillo, non vicino a fonti di rumore, tipo la lavatrice.

Deve essere facilmente accessibile, soprattutto per i gatti anziani o malati con problemi di deambulazione (eventualmente per loro, i diversamente giovani, bisogna trovare delle soluzioni tipo rendere i bordi più bassi per accedere alla lettiera).

Ci sono diversi tipi di lettiere:

> aperte

> chiuse

> automatiche autopulenti

Attenzione: anche la lettiera deve tenere conto della nostra stazza.

Vorrei vedere voi uomini/donne adulti a fare i vostri bisogni su un WC per bambini delle materne!!

Il substrato

Solitamente noi gatti amiamo la sabbia soffice di piccole dimensioni, non troppo pesante, facile da grattare.

Se la sabbia non ci piace, perchè è troppo dura, o ha uno strano odore ve lo facciamo capire subito, nel peggiore dei modi, facciamo la pipì fuori dalla cassetta.

La mia mamma le prime volte non avendo esperienza in merito alla mie preferenze e non capendo nulla di sabbiette, tra l’altro ce ne sono di tanti tipi da andare fuori di testa, e non conoscendo i miei gusti per qualche mese ha provato marche diverse e consistenze diverse.

Alla fine abbiamo deciso insieme che a me, successivamente anche ai miei fratelli adottivi, piace la sabbietta fina, facile da grattare, agglomerante non profumata.

Il fatto che sia agglomerante aiuta la mamma la mattina, nelle pulizie giornaliere del nostro bagnetto.

Comunque sia, ognuno può scegliere il tipo di substrato che preferisce.

La mamma ovviamente, come deve essere, pulisce la sabbietta quotidianamente rimuovendo le nostre pipì e feci.

Periodicamente poi lava bene il contenitore, risciaquandolo bene in modo che non rimangano odori o residui dei detersivi.

Anche qui ci sono diverse scuole di pensiero, c’e’ chi mette poca sabbietta e la cambia ogni giorno, di solito non è agglomerante. C’e’ chi ne mette di più, togliendo giornalmente i bisogni dei gatti, cambiando e pulendo a fondo la lettiera periodicamente. Solitamente in questi casi lo strato deve essere di almeno 5 centimetri.

Comunque al di là delle scuole di pensiero è importate che il nostro bagnetto sia sempre pulito che non puzzi e che sia sempre facilmente accessibile.

TIRAGRAFFI

Come dicevo prima il tiragraffi è un’esigenza primaria.

Farsi le unghie è un’attività quotidiana irrinunciabile per il gatto. Ci sono 3 motivi per cui un gatto graffia: per lasciare una marcatura territoriale, serve per fare ginnastica e stirare i muscoli, serve inoltre anche ad eliminare lo strato esterno dell’unghia.

GRAFFIARE E’ UN BISOGNO QUOTIDIANO DETTATO DALL’ISTINTO, NON SI PUO’ IMPEDIRE AD UN GATTO DI SODDISFARE QUESTO BISOGNO.

Come detto, graffiare ci permette di tenere a bada la crescita delle nostre unghie, ci dà modo di dar sfogo alle nostre energie. Usiamo il tiragraffi, come faremmo in natura, anche per marcare il territorio.

Consiglio da GATTO:

1) il tiragraffi può salvare i vostri mobili come i divani (metteteli vicino a loro così se non siamo troppo monelli dovremmo risparmiarli).

2) Quando acquistate un tiragraffi dovete sempre ricordavi la nostra stazza.  Deve essere sufficientemente alto da consentirci di allungarci completamente in altezza.

Ricordarsi che il tiragraffi alti comunque devono essere molto stabili altrimenti se ballano c’e’ il rischio che non lo usiamo.

I tiragraffi possono diventare anche una piccola palestra per noi.

Anche qui l’umano può sbizzarirsi. In commercio c’e’ di tutto e di più e per tutte le tasche, oppure c’e’ il fai da te.

CIOTOLE

Anche qui si apre un mondo di possibilità.

Le ciotole servono per l’acqua e per il cibo. Devono essere posizionate in un luogo asciutto e pulito.

NON VICINO ALLE LETTIERE, vi supplico…

Anche a voi non piace mangiare in bagno è vero??

Se siamo in più gatti è giusto che ognuno di noi abbia la sua ciotola a distanza di almeno un metro per non importunarci a vicenda. Questo permette a noi gatti di godere a pieno dei questo momento di ristoro.

Le ciotole migliori secondo la mia mamma sono quelle in acciaio, sono molto più igieniche, si puliscono bene, non trattengono gli odori, sono solitamente molto resistenti.

Lei le ha acquistate con il fondo in gomma così finché le utilizziamo non scivolano in avanti o si spostano. Comunque queste sono decisioni molto personali e opinabili.

Le ciotole per l’acqua seguono lo stesso principio di quelle che ho appena elencato.

Ma qui scatta la novità, dopo che in casa siamo aumentati di numero, la mamma ci ha fatto una sorpresona, ci ha comprato una fontanella con acqua corrente.

Molto silenziosa

L’abbiamo inizialmente guardata con sospetto poi con curiosità alla fine abbiamo capito a cosa serviva. Io e Mimmy la usiamo, Osvaldo no. Superlativo!! L’acqua in movimento ci piace moltissimo ed anche simpatica da guardare, d’estate ci infiliamo la zampina per giocarci e rinfrescarci.

Anche qui è necessario comunque una volta alla settimana o in base alla capienza del contenitore, togliere tutta l’acqua e pulire bene le pareti.

Anche se le fontanelle hanno un filtro, le pareti tendono a trattenere una parte molto viscosa e non visibile all’occhio nudo ma solo passando un dito ci si accorge della sua presenza. La mia mamma si è fatta un’idea di cosa sia. Forse sono i residui della nostra saliva che non vengono filtrati dal filtro in uso. Questa è la sua opinione non so se è vero.

Come ho detto queste sono le nostre esperienze, che vogliamo condividere, dettate dalla nostra indole, dal nostro personalissimo carattere dalle scelte della mamma che vanno bene per noi ma non sono sicuramente valide è accettate da tutti i gatti del mondo.

I GIOCHI

Uno dei miei argomenti preferiti dopo il cibo.

Noi gatti che viviamo in casa abbiamo assolutamente bisogno di poter giocare sia con i “giocattoli” sia con il nostro amico umano.

La mia mamma è furba, ha capito che è meglio non lasciarci a disposizione tutti i nostri giochi, lei di tanto in tanto fa un Turn Over, ne nasconde per un pò alcuni e ne fa apparire altri, inoltre li nasconde in giro per casa. Nel nostro girovagare li troviamo è come una caccia al tesoro con annesso premio. Questo stimola il nostro lato di cacciatore e rende il nostro “mondo casalingo” meno statico. La stessa cosa la fa con dei premietti, questo tipo di gioco si chiama ricerca olfattiva. Una sorta di caccia al tesoro dove utilizziamo l’olfatto per la ricerca della “preda”-

Durante il giorno a volte lascia la Tv accesa o la radio sempre per non lasciarci in un ambiente totalmente silenzioso.

Quando gioco con la mamma e il papà o semplicemente da solo, mi sento appagato e sereno.

Il gioco da cucciolo, specie con i miei fratelli, mi ha insegnato i primi rudimenti per imparare l’arte predatoria, di difesa e di attacco.

Inoltre in questa fase della mia vita, per evitare di fare del male ai miei fratellini, ho imparato anche la gestione del morso e del graffio, mi spiego meglio, ho imparato che giocando con la bocca e anche le zampe con le unghie, devo stare attento perchè potrei fare male.

Questo è tornato utile quando gioco con i miei umani.

Ecco perchè è importante non staccare troppo presto dalla mamma gatta e dai fratelli un cucciolo di gatto. Ah, questo vale anche per i cani.

La mamma comunque evita in tutte le maniere di giocare con le sue mani e con i piedi e quando ero piccolo non mi permetteva di arrampicarmi su di lei.

Se me lo avesse permesso avrei comunque rischiato di farle male e nel diventare grande le cose sarebbero solo peggiorate. Questo insegnamento se ci pensate vale anche per i cuccioli di umano, quante volte le mamme dicono ai loro figli che non si devono mai usare le mani in maniera violenta dando schiaffi o botte, neanche per gioco. Sin da piccoli bisogna imparare questa regola, da grandi poi si diventa persone migliori, come è il detto: gioco di mano gioco da villano…

Ha sempre usato una cannetta con un filo, o comunque dissociando il suo arto dal gioco, così facendo il movimento della mano rispetto alla parte che rappresenta la preda sono separate, per permettere a noi di scatenarci durante il gioco lasciando la mamma integra….

In commercio ci sono giochi per noi gatti, per tutti i gusti e tutte le tasche, topolini, palline etc.

Si può anche utilizzare quello che avete in casa, per esempio fare delle palline con la carta stagnola, o usare degli scatoloni di carta.

In internet, che sto a dirvelo, trovate tantissime idee.

Attenzione però, esattamente come fareste per i dei bambini, anche i giochi posso nascondere dei pericoli.

Se un gioco si sta rompendo deve essere buttato via, potremmo ingoiare dei pezzi nella foga del gioco.

Non usare giochi per l’essere umano in quanto non costruiti per noi gatti e quindi non adatti.

Non usare nulla che possiamo ingerire, come fili di lana, spaghi da cucina, piccole corde o elastici, SOPRATTUTTO SE CI LASCIATE SENZA SUPERVISIONE.

Anche i giochi troppo piccoli rischiano di diventare un pericolo.

Noi gatti abbiamo una lingua ruvida per questo è facile che piccoli pezzettini di filo o altro possano rimanere incastrati a da noi poi involontariamente ingeriti.

Questo accade anche con il nostro pelo che leccandoci ingoiamo creando dei boli che solitamente riusciamo ad espellere, ma a volte anche no.

Anche noi come gli umani abbiamo la nostra personalità e i nostri gusti, non è detto che un gioco piaccia indistintamente a tutti noi gatti. A volte i nostri umani acquistano giochi più per un loro gusto o senso estetico senza soffermarsi sul nostro carattere e i nostri gusti o la nostra etologia.

Piccola parentesi, scusate a volte mi piace usare paroloni > etologia : o biologia comportamentale, in soldoni il nostro comportamento le nostre predisposizioni, le nostre esigenze fondamentali con cui nasciamo, che ci contraddistinguono sin dai tempi dei tempi.  Tutto ciò che ci definisce.

Ci sono giochi per farci divertire, altri che puntano a farci “ragionare per trovare una soluzione” come è che dite voi umani “problem solving ” ,oppure lo chiamate gioco cognitivo, (aprire sportelli per prendere del cibo) , altri ancora per fare dell’attività fisica.

Bisogna sempre tenere conto anche della nostra età. I gatti più anziani non giocano ovviamente quanto un gatto giovane. Giocano di meno, più brevemente e diversamente.

Capita anche che il nostro umano compri giochi che noi snobbiamo quando magari una scatola di cartone o un sacchetto ci fa letteralmente impazzire. A volte il nostro umano ci resta tanto male, ma non lo facciamo apposta semplicemente non tutto quello che piace a lui deve necessariamente piacere a noi.

Attenzione ai sacchetti che a noi piacciono tanto, MAI SACCHETTI DI PLASTICA, potremmo soffocare se in Vs. assenza durante il gioco rimaniamo impigliati.

La mamma taglia sempre comunque anche alle buste di stoffa o carta i manici. Tanto per non sapere ne leggere ne scrivere.. e soprattutto per stare tranquilla in sua assenza.

Manici sempre tagliati

Ah mi dimenticavo la mamma mi lascia guardare, quando si occupa delle sue “faccende”, quando lava i panni o i piatti (a volte le chiedo di bere), quando cucina, sempre attenta comunque che non mi faccio male. Non mi caccia mai via, questo e altro ha rafforzato il nostro legame, anche questo per noi è gioco.

Il gioco che io e miei fratelli preferiamo è cercare di acchiappare una preda sotto al tappeto, facendo finta di infilare la zampa nella tana di un topo.

La mamma infila un bastoncino sotto il tappeto e lo muove e noi attacchiamo la gobba che si forma. Non dimentichiamoci che ci piace giocare da soli ma amiamo tanto anche poter giocare quotidianamente con il nostro umano, magari quando torna da lavoro.

Poter sfogarci durante le sessioni di gioco, soprattutto verso sera, ci permette poi di non scatenarci la notte quando tutto il resto della famiglia dorme.

TRASPORTINO

Anche qui il nostro umano deve ricordarsi di tenere conto della nostra stazza, lo so sono ripetitivo ma è molto importante.

Il trasportino ha come principale funzione quella di trasportarci da un posto all’altro in piena sicurezza nostra e del nostro umano.

Non a tutti i gatti piace spostarsi, soprattutto in macchina.

La mamma a mio parere ha avuto un’ideona, nei nostri primi mesi di convivenza ha fatto in modo di non associare il viaggio in trasportino solo per andare dal veterinario, cosa brutta molto brutta…

Ha deciso di portarmi a trovare la nonna, che mi adora, mi riempie di attenzioni e coccole, quindi ho associato al trasportino anche sensazioni positive.

Poi sempre da piccolo, montavamo in macchina e giravamo per la città e in autostrada per abituarmi al rumore della macchina. Ora viaggio senza problemi e quando sbuca il trasportino in casa mi ci fiondo dentro, con somma felicità della mamma.

Può succedere, come per gli esseri umani che noi gatti soffriamo di mal di macchina quindi per loro sarà difficile spostarci senza in qualche maniera recarci una piccola sofferenza fisica.

Quando viaggiamo in trasportino comunque la mamma mette sopra un telo leggero che oscura la visuale all’esterno che potrebbe agitarci un po’, come il movimento veloce delle cose intorno a noi o i rumori improvvisi.

La scelta del trasportino deve essere attenta, come ho detto prima, alla nostra stazza.

Meglio non usare trasportini in vimini (molto belli ma poco pratici), possiamo farli fuori in poco tempo magari durante il viaggio riuscendo ad uscire. Anche il metallo non è il massimo potremmo farci male in un momento di agitazione.

Quindi il trasportino deve essere fatto di plastica robusta con sportellino facile da aprire e chiudere solo dagli umani.

Torniamo alla mia famiglia allargata, come Vi raccontavo la mamma ha adottato due gatti un maschio e una femmina, li chiameremo lui Osvaldo gatto lei Mimmy sempre per la loro Privacy .

Osvaldo
Mimmy

Osvaldo si trovava in un rifugio dove la mia mamma fa la volontaria, un gatto di strada raccolto e portato in gattile per problemi di salute.

Era giovane e al termine della sua degenza è stato messo con il resto degli ospiti felini.

Tragediaaa !!  Non gli piaceva condividere i suoi spazi con tutti quei gatti, neanche per il cibo, si stava  lasciando andare, non mangiava e piano piano indebolendosi veniva bullizzato dagli altri gatti. 

E già, può succedere anche questo tra noi gatti!!

La mamma sapeva benissimo che portare Osvaldo in casa non era una grande idea, la convivenza tra gatti maschi è sempre un grande rischio.

Ha tentato in tutte le maniere di dirottare le attenzioni dei visitatori in rifugio su di lui, ma lui non era molto collaborativo.

Diciamo come stanno le cose, ha e aveva al tempo un carattere poco socievole, non ama essere preso in braccio, quando qualcuno lo voleva prendere si divincolava piagniucolando. Il risultato è stato che non trovava nessuno a cui darlo in adozione mentre lui continuava a deperire sempre di più.

Questa è la famosa decisione presa non con la testa ma con il cuore, a volte va bene a volte va male a volte bisogna lavorare a lungo per rimettere apposto tutto, oppure bisogna avere un piano B.

Ad un certo punto, prima che fosse troppo tardi, ha deciso che lo avrebbe portato a casa con tutti i dubbi del caso.

Per un’intera settimana ogni sera partiva da casa andava in rifugio per dare la pappa ad Osvaldo, per cercare di metterlo un pochino in forze ma soprattutto per abituarlo alla sua presenza in maniera continuativa.

Gli ha messo un’antiparassitario, a suo parere  molto efficace,  lo Stronghold che è capace di combattere parassiti interni ed esterni  (ovviamente questo tipo di antiparassitario necessita di una ricetta del veterinario), ah i medicinali, antiparassitari acquistati in farmacia con lo scontrino riportante il vostro codice fiscale,  sono scaricabili come costi, nella dichiarazione dei redditi se il gatto è regolarmente microchippato, quindi ufficialmente iscritto all’anagrafe, si possono scaricare anche le spese veterinarie .

Piccolo  appunto di servizio:

nella dichiarazione dei redditi le spese veterinarie sono detraibili per il 19% degli importi che superano la franchigia di € 129,11. L’importo massimo per cui si ha il diritto alla detrazione per il costo di visite veterinarie, spese farmaceutiche , interventi chirurgici, esami di laboratorio, in favore solo di noi animali domestici è di € 550,00 all’anno. Ah dimenticato come per voi, affinchè la spesa sia detraibile è fondamentale che i pagamenti avvengano attraverso metodi di pagamento tracciabili, come bonifico, carta di credito, bancomat + ricevuta fiscale.

Ovviamente dovete dimostrare all’Agenzia delle entrate che siamo di vostra proprietà, quindi l’iscrizione all’anagrafe e relativa documentazione comprovante il fatto che siamo provvisti di microchip.

Torniamo ad Osvaldo , prima di arrivare a casa  la mamma è passata dal veterinario per accertarsi che non fosse positivo alla Fiv e Felv,

Il veterinario visitandolo lo ha trovato denutrito, disidratato e molto provato, pieno di grosse afte in bocca. Queste sono delle lesioni della cute che si formano in bocca sui tessuti molli della mucosa orale (palato, guance, lingua) o alla base delle gengive.. succede anche a voi umani. Quando succede a noi è una bella rogna, facciamo fatica a mangiare e sentiamo dolore finché lo facciamo. 

Il veterinario riusciva a malapena a trovargli la vena per fargli una flebo, guardando la mamma negli occhi gli disse che non era sicuro che Osvaldo sarebbe sopravvissuto con tutte le magagne che aveva.

Insomma Osvaldo era più di là che di qua…

La mamma, che come al solito non si dà per vinta, in certi casi diventa proprio testarda (per nostra fortuna), la sua vocina interiore le diceva che doveva tentarle tutte, ha incominciato a portarlo a fare le flebo per una settimana dal veterinario, lo ha imbottito di integratori alimentari, lo ha portato da un veterinario specializzato in odontoiatria per curare adeguatamente le lacerazioni, le afte in bocca.

Tutto questo con costi molto esosi. La mamma per un po’ si è privata di qualche sfizio e qualche cena fuori per Osvaldo, lei mi ha sempre detto che ne è valsa la pena e che per noi è disposta a tutto.

Ah dimenticavo di raccontarvi che anche io ero finito dalla stessa veterinaria, anche se ero molto giovane, la mia umana ha notato fin da subito i mei problemi di gengivite fino alla perdita di un dente. La veterinaria specializzata in odontoiatria, mi ha diagnosticato una patologia detta Forl che colpisce solo i felini, solitamente quelli malati di Fiv e Felv .Io da questo punto di vista ero sano. E’una malattia poco conosciuta e di cui non si sa ancora bene la causa, provoca progressivamente la distruzione dei tessuti dentali.

Questa malattia è anche conosciuta come falsa carie felina, consiste in un processo di distruzione dentale che colpisce sia lo smalto che il dente nella sua integrità, quando raggiunge il canale midollare può provocare molto dolore.

Proprio a causa del dolore, i gatti che vivono da soli e non hanno un proprietario, che li può fare curare,  non riuscendo a mangiare muoiono di fame.

Spesso scopro la mia mamma che ci osserva quando mangiamo beviamo o andiamo al bagno, questo le permette, e a suo dire, di cogliere eventuali variazioni nella nostra routine quotidiana anche e soprattutto in termini di salute o forse ha solo una indole da Stalker ? 

Nel caso della Forl i gatti per il dolore possono rilasciare involontariamente cadere il cibo di bocca subito dopo averlo preso, a volte battiamo i denti, non mangiamo più, nel peggiore dei casi urliamo dal dolore davanti al cibo o appena lo abbiamo preso in bocca.

Noi gatti non lasciamo facilmente capire quando stiamo male, se piangiamo è veramente grave.

Sfortunatamente il problema si risolve solo con l’estrazione dentale, in quanto la malattia al momento  non c’e’ modo di fermarla nè di curarla. 

Mi hanno tolto tutti i denti ad eccezione di tre canini .  Ora ho un sorriso alla m’ama non m’ama …

Riesco a mangiare tutto, la mamma acquista crocchette di piccole dimensioni che riesco ad ingoiare facilmente, alterna con cibo umido per fare in modo che le mie feci non diventino troppo dure da espellere.

Cosa positiva l’umido, io lo adoro, la mamma dice che è sicuramente più appetitoso ma le crocchette sono più sostanziose e contengono tutti gli ingredienti e il nutrimento che servono a noi (ovviamente se si tratta di un cibo di buona qualità).

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