Un gatto cucciolo comporta un lavoro tendenzialmente più grande rispetto ad un gatto adulto, al tempo stesso ha una maggiore adattabilità a nuove situazioni soprattutto se ha tre o quattro mesi.
E’ adatto a persone che hanno tempo a disposizione da dedicare al gattino e sono disposte ad impegnarsi a farlo crescere nel modo più corretto, disposti inoltre ad accettare eventuali caratteristiche di temperamento che non erano individuabili in giovane età, sia a vivere serenamente eventuali disastri domestici ad opera del cucciolo.
Un cucciolo non può essere lasciato a casa da solo a lungo.
Nei primi giorni di convivenza il gattino deve essere lasciato in una stanza piccola o un bagno, ovviamente deve essere tolto tutto ciò che può diventare pericoloso, piccoli oggetti da lui ingeribili, liquidi tossici, nel caso del bagno il copri water sempre rigorosamente chiuso etc.
Che sia un bagno o una stanza piccola, fornire al gattino tutto quello che gli serve per soddisfare i suoi bisogni: lettiera, acqua, cibo, una cuccia, tiragraffi, giochini anche un luogo dove nascondersi se ha paura, uno scatolone per esempio, ma soprattutto la vostra presenza, inizialmente deve essere rispettosa dei suoi tempi di adattamento.
Non cercare una interazione a tutti i costi, non costringerlo ad avvicinarsi a noi, sediamoci per terra e aspettiamo che sia lui ad avvicinarsi anche se questo implica aspettare anche qualche giorno. I primi approcci devono avvenire senza l’utilizzo delle mani, possiamo stuzzicare il suo lato giocoso con una cannetta al termine della quale c’e’ una piumetta, possiamo anche premiarlo con un premietto quando si comporta come noi vorremmo, si chiama rinforzo positivo.
Laddove è possibile è consigliabile l’adozione di coppia per far sì che le energie, vengano canalizzate nel gioco e non sulle suppellettili di casa.
Il gattino piccolo attrae molto ma in realtà la sua “misura” dura pochi mesi, già a 6/7 mesi assume l’aspetto di un gatto adulto.
E’ sconsigliato l’introduzione di un gatto molto giovane in una casa con una persona anziana, il rischio che il gattino gli corra tra le gambe e lo faccia cadere non è da sottovalutare.
Le adozioni di un gatto da parte di un anziano devono ahimè tenere conto anche del rischio di eventuali periodi di malattia, o ricoveri in ospedale, per cui si rende necessario un piano B allo scopo di evitare l’abbandono del gatto.
Non prendere mai un gatto quando ha meno di 2 o 3 mesi di età: è fondamentale che rimanga con la sua mamma il più possibile, che gli insegna a socializzare con l’ambiente esterno e con l’uomo. Nei primi due/tre mesi stando con la mamma i gattini formano un carattere più equilibrato e stabile.
Diversamente, se separati dalla mamma, prima dei 2/3 mesi, da adulti i gatti possiamo manifestare problemi caratteriali, per deficit di relazione e regolazione emozionale, che si concretizzano con graffi e morsi.
L’adozione di un gatto adulto è tendenzialmente meno impegnativa di un cucciolo. Ha già il suo carattere formato. In questo caso se possibile bisogna conoscere la sua storia passata, da dove arriva: da un contesto casalingo, da un rifugio, da un contesto “selvatico”, se è stato svezzato dalla mamma etc..
Piccoli consigli e cose da osservare quando si sceglie quale gatto adulto da adottare:
Come reagisce alla presenza degli umani.
Quanto e come miagola.
Lo stato di salute al momento dell’adozione.
Se si dimostra molto o poco attivo.
Quanto cerca l’interazione con l’uomo.
Si nasconde o si espone molto.
Fa le fusa e, se sì, in quali occasioni?
Tutto questo deve essere anche confrontato con le esigenze e le aspettative dell’adottante.
L’adozione di coppia, è consigliato soprattutto se i gatti si conoscono e vanno d’accordo.
Insieme in una nuova casa possono aiutarsi nei primi tempi nell’abituarsi al nuovo ambiente.
Come per il gatto cucciolo anche per il gatto adulto è necessario fare un inserimento graduale.
Per il gatto l’andare a vivere in un’altra casa significa cambiare il suo territorio, i gatti sono animali stanziali che amano vivere nello stesso territorio, lo conoscono e all’interno di esso si sentono al sicuro.
La gradualità è la chiave per un buon inserimento. Non bisogna pensare che un gatto si possa adattare in un nuovo contesto subito in poche ore.
Ci sono gatti che hanno una capacità di adattabilità molto veloce ma di base è sempre bene partire gradualmente.
Fare in modo che il gatto nel momento in cui arriva in un nuovo contesto non venga esposto completamente a tutta la casa, a tutti gli ambienti.
Sarebbe meglio partire con un ambiente delimitato, una stanza non troppo grande, con dentro tutte le sue cose, lettiera, acqua, cibo, una cuccia, tiragraffi, giochini anche un luogo dove nascondersi se ha paura. Questo è fondamentale, il gatto deve potersi nascondere, questo gli permetterà di trovare un posto dove riuscire ad riequilibrarsi. I gatti amano rifugiarsi anche in alto, un ottima idea è quella di sfruttare non solo lo spazio orizzontale ma anche quello verticale magari con mensole a muro.
Sarebbe utile portare nella nuova casa le sue “vecchie cose” per esempio la sua copertina, quella dove lui dormiva per esempio, non quella usata nel trasportino durante il viaggio in quanto potrebbe essere pregna di feromoni della paura.
Deve poter riconoscere il nuovo ambiente piano piano.
Questo permetterà al gatto di tranquillizzarsi rispetto a delle emozioni importanti che ha vissuto: il viaggio in trasportino, i rumori della macchina, i nuovi odori della casa, i nuovi rumori della casa a cui potrebbe non essere abituato, il suono della radio, della Tv, del telefono anche semplicemente le voci dei nuovi umani che lo hanno adottato.
Non umanizziamo le loro emozioni non possono capire subito che sono passati in un ambiente migliore di quello da dove arrivano.
Dobbiamo dargli il tempo di calmarsi, questo tempo dipende da gatto a gatto.
Non bisogna agitarsi se il gatto rimane nascosto per ore o addirittura giorni.
Potrebbe uscire a mangiare o a fare i suoi bisogni quando non ci siete o di notte quando non ci sono grandi rumori intorno.
E’ IMPORTANTE rispettare e assecondare i suoi tempi di adattamento, non stargli addosso non pretendere una interazione a tutti i costi.
In sua presenza, in questo momento così delicato, evitare rumori forti, non gesticolare con le braccia e le mani, quando state vicino al gatto preferibilmente rimanete seduti per terra, tenere un tono di voce pacato, cercate se possibile di mantenere la vostra routine quotidiana perché è a quella a cui il gatto dovrà abituarsi.
Successivamente garantite agibilità a tutte le stanze dove saranno posizionate le sue risorse, cibo, acqua, lettiere etc.
L’ambiente dove il gatto vivrà non dovrà essere completamente spoglio, mettergli a disposizione delle scatole, giochi a tunnel, delle mensole per permettergli di percorrere la sua esplorazione con dei punti di sicurezza dove può nascondersi o rifugiarsi, se ha paura o si sente minacciato.
Fate in modo che il gatto possa conoscere l’ambiente nuovo facendolo sentire in piena sicurezza.
Durante la sua esplorazione potete mettere degli snack qua e là, per fare associare il nuovo ambiente ad una emozione positiva.
Una volta avvenuto l’inserimento, cercate di fare abituare il nuovo arrivato alla nuova routine.
Mantenete le vostre abitudini quotidiane che il gatto deve imparare .
Se giocate molto con lui all’inizio del vostro rapporto o gli date molte attenzioni, dovete mantenere questo stile di vita, altrimenti una volta passata per voi la novità, il gatto con le nuove dinamiche più tranquille potrà subire un sorta di forte stress.
Ricordiamoci che sono animali abitudinari.
CHE SIA UN CUCCIOLO O UN GATTO ADULTO, L’ADOZIONE RICHIEDE SEMPRE LA DISPONIBILITA’ DI TEMPO E DI IMPEGNO PER COSTRUIRE UNA CONVIVENZA SANA.
PER ENTRAMBI I CASI COME ALLESTIRE CASA
Cosa serve ad un gatto?
> Cassetta igienica per i bisogni. Deve essere posizionata in un luogo tranquillo, non vicino a fonti di rumore, tipo la lavatrice.
Deve essere facilmente accessibile in qualsiasi momento, soprattutto per i gatti anziani o malati con problemi di deambulazione (eventualmente per loro, i diversamente giovani, bisogna trovare delle soluzioni tipo rendere i bordi più bassi per accedere alla lettiera).
La cassetta igienica deve tenere conto della stazza del gatto, dovrebbe essere almeno una volta e mezza più grande della lunghezza del gatto, partendo dal naso alla base della coda, in modo che possa entrare, girarsi e scavare. Molte lettiere sono chiuse, sono preferite dai proprietari piuttosto che dai gatti.
> Il substrato preferito dai gatti è la sabbia soffice di piccole dimensioni, non troppo pesante, facile da grattare. Da preferire una sabbietta agglomerante per una più facile pulizia giornaliera.
Periodicamente si deve lavare bene il contenitore, risciacquandolo bene in modo che non rimangano odori o residui dei detersivi. Non usare la candeggina per lavare la lettiera è preferibile l’utilizzo di saponi neutri. Solitamente lo strato di sabbietta deve essere di almeno 5 centimetri.
> Tiragraffi per farsi le unghie, questa è un ‘esigenza primaria, irrinunciabile per il gatto. Da mettere nei punti strategici della casa. Deve essere sufficientemente alto da consentire al gatto di allungarsi completamente in altezza e soprattutto deve essere stabile, non ballerino.
> Una ciotola o più ciotole con acqua fresca tutti i giorni da posizionare in più punti della casa.
> Una ciotola per il cibo umido, una ciotola per il cibo secco.
Preferibilmente cibo acqua e lettiera devono essere posizionate distanti l’uno dall’altra per evitare rischio di contaminazione.
> Qualche giochino.
> Trasportino adatto alla stazza del gatto. Deve essere fatto di plastica robusta con sportellino facile da aprire.
> Palestrina, si tratta di un tiragraffi dotato di mensole etc. non ballerina e adatta alla stazza del gatto.