21. Evoluzione dei gatti

Oggi esistono oltre quattrocento milioni di gatti domestici nel mondo, numero che li rende un dei 10 mammiferi più prosperosi del pianeta.

L’EVOLUZIONE DEI GATTI  RISPETTO A QUELLA DEGLI UMANI  

La maggior parte di noi gatti riconosciamo il proprio nome, se poi scegliamo  di rispondere quest è un’altra storia. Riconosciamo anche il viso del nostro proprietario e il muso degli altri gatti.

Le ricerche sui felini sono meno avanzate di quelle sui cani, siete indietro di ben 15 anni.

Il cane è facilmente addestrabile perché per sua natura tende a compiacervi, i gatti non sono della stessa idea. Bisogna stringere un forte legame con il proprio gatto , la fiducia è un tratto fondamentale, così potete ottenere cose incredibili . Possiamo anche decidere di ubbidire a certi comandi.  

Per piacerci è importante imparare a guardarci socchiudendo gli occhi lentamente. Il contatto visivo è molto portante per noi. Lo sguardo fisso senza sbattere le palpebre ci spaventa. Per interagire con noi in maniera a noi gradita, bisogna che vi facciate piccoli magari accovaciandovi (siete molto alti quando state in piedi,  se non vi conosciamo potete sembrarci molto paurosi), cercare di muovervi lentamente tenendo lo sguardo un pochino di lato (così comunicate sto venendo in pace), chiudendo  gli occhi lentamente di tanto in tanto. Per noi gatti socchiudere gli occhi equivale ad un sorriso, che sprigiona emozioni positive. Spesso rispondiamo con un’occhiolino o con entrambi gli occhi socchiudendoli lentamente. Quando tutto questo avviene e come ricevere un complimento da parte nostra, vi facciamo capire  che va tutto bene e che siamo rilassati in vostra presenza.

Quando  noi gatti ci salutiano o vogliamo scambiarci un segno amichevole ci tocchiano i nasi, ci avvicinano e ci strusciano tra di noi.

Per instaurare un primo contatto con un gatto, basta che gli porgete un dito  per dargli il modo di sentire il vostro odore . Con un gatto che non vi conosce dovete stare un pochino più attenti potete fate annusare eventualmente anziché il dito le stanghette dei vostri occhiali se li portate, queste portano il vostro odore, tentando di preservare il vostro dito.. Se ci piacete ci strofineremo contro il nostro dito o le stanghette degli occhiali, sarà come se vi dicessimo piacere di conoscerti.

La mamma Vi suggerisce:

mai piombare adosso ad un gatto dall’alto, pensiamo ai loro antenati, di solito erano predatori, il pericolo paggiore arrivava dall’alto, predatori con gli artigli, grandi rapaci, gufi etc. . Spesso avvicinare la mano dall’alto li spaventa.  Quindi un’approccio lento e basso. Alcuni gatti sono fifoni, con loro si può instaurare un primo approccio con un bastoncino che termina con un gioco. Possiamo usare questo prolungamento della nostro braccio toccandolo piano piano, creando una prima interazione, vedendo come reagisce e come lo fa sentire il fatto che lo tocchiamo. Se sono a loro agio lo fanno capire strusciandosi su di noi, sulle nostre gambe.

Ai gatti non piacciono tutti gli umani, alcuni test hanno dimostrato quanto tempo passa un gatto con il suo umano o con un’estraneo. Il più delle volte il gatto preferirà il suo umano.

Ai gatti piace stare in alto, sin dai loro arbori, questo gli permette di tenere tutto sotto controllo. Se sono a disagio li scelgono per nascondersi. Si tratta di un comportamento istintivo, a nessun gatto devi insegnare ad arrampicarsi.

Ai gatti piacciono anche i spazi stretti, il che spiegherebbe la loro ossessione per le scatole. Gli spazi circoscritti fanno sentire il gatto al sicuro.

I gatti quando cacciano riescono ad infilarsi in piccoli spazi, si arrampicano sugli alberi e aggirano gli ostacoli. Un predatore che sia in grado di aggirare gli ostacoli  ha maggioni probabilità di successo, è un chiaro vantaggio evolutivo.

Le vibrisse sono un segno di adattamento interessante, il loro aspetto assomiglia a dei baffi, sono lunghe, oguna di esse è collegata ad un gruppo nervi che invia al cervello le informazioni su ciò che toccano.  La maggior parte delle persone conosce quelle posizionate sul  muso.  Ne hanno altre sull’arcata sopraciliare ed alcune sul retro delle zampe anteriori. Si sono evolute per fornire delle informazioni tattili sull’ambiente circostante.  Le vibrisse permetto ad un gatto di capire quanto è largo un passaggio, il loro scheletro flessibile li aiuta nel passarci attraverso. Le loro clavicole non sono ancorate all’osso bensì al muscolo, così hanno delle articolazioni molto snodate.  Le vibrisse non crescono se un gatto ingrassa troppo rimangono uguali.

L’obesità è un problema comune nei gatti domestici.

Solo osservandone attentamente gli occhi, le orecchie,  il modo in cui agita la coda, si può iniziare a comprendere cosa sente un gatto.

Quando gli occhi di un gatto sono aperti e le sue orecchie sono dritte è rilassato.

Se socchiude gli occhi e abbassa le orecchie diventa agressivo.

Occhi aperti e orecchie all’indietro sono indice di una posizione difensiva.

Se mostra i denti significa che è pronto per attaccare. Consiglio: darsela a gambe levate…

C’è sicuramente una parte intuitiva da parte del proprietario di un gatto che gli permette di cogliere le sfumature caratteriali del suo gatto.

La coda

I movimenti della coda hanno vari significati, quando un gatto agita la coda è infastidito. Se la tiene dritta è pittosto contento. Quando la punta della coda si arriccia a sintomo di interesse, se invece è tenuta tra le zampe/cosce il gatto ha paura e vuole sembrare remissivo. Se gli si rizza tutto il pelo è terrorizzato.

Il miagolio

Un gatto può emettere 20 suoni diversi per comunicare. I gatti emettono versi per chiedere “cose” ma anche per mostrare che sono contenti o versi d’avvertimento (non avvicinarti). I gatti “parlano “ con gli umani molto di più di quanto non facciano tra loro.

Si capisce subito se un gatto è domestico perchè miagola moltissimo, almeno di solito.

Le fusa

I messaggi in codice più misteriosi sono le fusa.

I gatti sono degli animali imprescutabili, complessi, per alcune persone i gatti hanno poco da offrire in termine di affetto. In realtà i gatti sono intelligenti, curiosi e interragiscono con le persone. Tutti effetti di un processo evolutivo. Molte volte si sottovaluta la socialità dei gatti, si pensano siano animali solo da compagnia e anche buffi.

Se si volesse inventare il predatore terreste perfetto in termini di tratti fisici, comportamentali e sensoriali è difficile immaginarne uno meglio del gatto.

Il nome scientifico del gatto domestico è in latino: Felis Catus . Una specie unica, addomesticata che discende dal gatto selvatico africano. Nel corso degli anni il loro DNA è variato poco, geneticamente sono ancora animali selvatici che vivono nelle nostre case.  

Tutti i gatti piccoli o grandi appartengono alla famiglia dei Felidi. In latino Felidae.

I gatti hanno delle caratteristiche fisiche che li rendono fuori dal comune. Hanno una spina dorsale notevole. Rispetto a molti mammiferi hanno più vertebre, in più hanno dei dischi intravertebrali che li rendono  molto flessibili.  

Possono raggiungere i venti chilometri orari e contorcesi in posizioni strane. I gatti hanno un sistema muscolare altamente performante. Sono in grado di attivare il 100% dei muscoli durante il salto. Saltano oltre cinque volte la loro lunghezza. Usano la coda per controbilanciarsi, riuscendo a cambiare velocemente direzione. Atterrano sempre sulle zampe, hanno la capacità di orientarsi rapidamente perché riescono a percepire il proprio corpo nello spazio, grazie ad un fenomeno chiamato riflesso verticale.   

Riflesso verticale (o detto anche riflesso di raddrizzamento): è la sua innata capacità di raddrizzarsi mentre è in caduta per atterrare sulle proprie zampe. Questo riflesso compare intorno alle 3 / 4 settimane di vita e si perfeziona verso la settima. Una delle abilità più sorprendenti dei gatti. Questa dote ha probabilmente contribuito ad alimentare la leggenda delle “7 vite” dei gatti. Inoltre i gatti hanno delle zampe molto muscolose anche se all’aspetto possono sembrare esili, che si attivano nel momento dell’impatto con il terreno fungendo da ammortizzatori.

Le cellule pelifere dell’orecchio interno percepiscono la posizione, il movimento e l’accellerazione del corpo nello spazio, comunicando queste informazioni al cervello. Un gatto sa sempre dove è il sopra e dove è il sotto.

Se un gatto è in sovrappeso  potrebbe avere delle difficoltà ad atterrare in piedi, poiché il peso in eccesso potrebbe ridurre la sua abilità di girarsi in aria.  

Nel medioevo anche per questa sua capacità il gatto veniva vissuto come un’animale diabolico.

Il riflessi di un gatto superano in rapidita il doppio di quello degli umani e non hanno rivali tra gli altri animali domestici.