ADOZIONI – Considerazioni prima di adottare un gatto
Caro umano, cosa devi tenere in considerazione quando incominci a pensare di adottare o acquistare un gatto?
Intanto non prendere questa decisione solo con il cuore o con la pancia, purtroppo è necessaria anche la testa, anche se questo a volte, in certe circostanze non è sempre possibile, ve lo può confermare la mia mamma. Comunque, a mio parere le domande da farsi sono le seguenti:
1) Prendo un’gatto cucciolo o adulto?
2) Dove vivo è un posto adatto ad un gatto?
3) Lo faccio vivere in casa, fuori, o entrambi?
4) Ho qualcuno in caso di emergenza, o per le vacanze che mi può tenere il gatto?
5) In caso di problemi di salute del gatto sono in grado di sostenere le spese del veterinario?
6) Sono in grado di garantire al mio gatto del cibo di buona qualità?
7) Quale è il motivo per cui voglio acquistare un gatto o adottarlo?
8) Sono in grado di garantire al mio gatto una presenza sufficiente perchè non si senta solo e il tempo per giocare con lui?
9) Ho la pazienza necessaria per aspettare i suoi tempi di inserimento o eventuali problematiche di natura psicologica o fisica che dovessero verificarsi?
Prendo un gatto cucciolo o adulto?
Il gattino piccolo attrae molto ma in realtà la sua “misura” dura pochi mesi, già a 8 mesi assume l’aspetto di un gatto adulto.
I cuccioli di gatto come qualsiasi altro cucciolo, compreso quello umano, sono molto esuberanti, potrebbero involontariamente rovinare qualche arredo, questa è una cosa da tenere in conto. Anche io devo essere onesto il divano a casa l’ho un po’ rovinato…
Personalmente sconsiglio l’introduzione di un gatto molto giovane in una casa con un’anziano, il rischio che corra tra le gambe e lo faccia cadere non è da sottovalutare.
Le adozioni di un gatto con un’anziano essere umano devono sempre tenere conto di eventuali periodi di malattia o ricoveri all’ospedale, per cui è sempre necessario un piano B, che non significhi l’abbandono.
Ricordati umano di non prendere mai un gatto fino a quando non ha 2 meglio 3 mesi di età, è fondamentale che rimanga con la sua mamma il più possibile, che gli insegna a socializzare con l’ambiente esterno e con l’uomo.
Nei primi due/tre mesi stando con la mamma noi gattini formiamo un carattere più equilibrato e stabile.
Diversamente, se separati dalla mamma, prima dei 2/3 mesi da adulti noi gatti possiamo presentare problemi caratteriali, per deficit di relazione e regolazione emozionale, che si concretizzano con graffi e morsi.
Dove vivo è un posto adatto ad un gatto?
Chi vuole adottare o comprare un gatto deve porsi delle domande.
Il mio appartamento o casa, ha gli spazi sufficienti per il mio o i miei gatti?
Ho lo spazio adatto per lasciare sempre a disposizione una lettiera?
Ho una finestra dalla quale il mio gatto può guardare fuori?
Se non possiamo uscire a noi gatti piace guardare fuori dalla finestra per non annoiarci.
Abbiamo assolutamente bisogno di un tiragraffi e qualche giochino.
A volte i mobili di casa o i divani possono finire sotto le nostre grinfie, chi è amante dei mobili di pregio, o a casa ha un parquet delicato, deve tenerne conto.
La nostra casa il nostro appartamento hanno balconi adiacenti ad altri o cornicioni dove possiamo passare e magari andare a casa di altre persone? Potrebbe essere un problema
Lo faccio vivere in casa, fuori, o entrambi?
E’ una decisione importante non c’è un giusto o un sbagliato in senso assoluto.
I pericoli ci sono in outdoor come indoor. Ci sono gatti come Osvaldo che hanno vissuto in strada e che una volta conosciuto la vita in casa non intendono tornare in dietro.
Ma ci sono gatti che conosco, che amano vivere fuori all’aperto sapendo di poter tornare a casa per mangiare e ristorarsi.
Ovviamente stare fuori implica che possiamo non tornare dal nostro umano perché ci è capitato qualcosa di brutto o magari torniamo acciaccati.
La mia mamma ha avuto un’esperienza anche con un gatto “di strada” oltre tutto già malato di Fiv, di conseguenza non potevamo stare insieme, quindi viveva fuori, anche se in una casetta fatta su misura per lui.
E’ stato un’grande amore, come dice sempre lei, ma il fatto che ogni mattina fosse un’incognita su come lo avrebbe trovato le pesava molto in termini di preoccupazione. Anche di lui vi racconterò più dettagliatamente, il suo nome era Cesare, il suo vero nome, ora non c’e’ più ma vorrei che sappiate fin da subito che il tempo che ha vissuto con la nostra famiglia è stato con tutte le difficoltà del caso strabiliante, emozionante, pieno di sfide ma soprattutto pieno di tanto tantissimo amore.
– In casa:
Lo stile di vita casalingo protegge noi gatti da malattie importanti come la FIV e la Felv, da incidenti stradali, lotte con altri gatti.
Anche la casa comunque può nascondere pericoli:
> possibili cadute dal balcone
> possibili intossicazioni (piante o agenti chimici)
Poi altri problemi in casa possono essere:
> la noia (molte ore di solitudine durante la giornata)
> la monotonia (in casa vige l’immobilità)
> limitazione fisica
(TUTTI PROBLEMI RISOLVIBILI, CHE VI SVELERO’ PIU’ AVANTI SE VORRETE SEGUIRMI).
– Libero:
Anche in questo caso ci sono dei pericoli in agguato che bisogna tenere conto.
> rischio di incidenti per esempio con le macchine. Le auto sono un pericolo, possiamo essere investiti, ma sono un pericolo anche quelle parcheggiate. I gattini attratti dal calore del motore si arrampicano e possono rimanere feriti o morire se il proprietario dell’autovettura non se ne accorge e la mette in moto.
I cani, se capitiamo sotto lo loro grinfie sono guai.
Veleni, dai pesticidi nei giardini, alle pozze di antigelo, alle piante velenose
Conflitti con gatti del vicinato
Malattie, la leucemia felina, la fiv, la peritonite infettiva sono malattie contagiose e spesso letali per noi gatti.
Problemi con altre persone, vicini che non amano i gatti. Purtroppo ci sono persone che ci odiano perché scaviamo nei loro giardini o nei loro vasi o se non siamo sterilizzati e siamo maschietti facciamo la pipì in giro per marcare il territorio .
Come dicevo prima, non esiste una scelta giusta o sbagliati in senso assoluto, a mio parere ci sono molte variabili da tenere in considerazione . Il luogo in cui viviamo, se abitiamo vicino ad una strada trafficata per esempio e anche dalla sensibilità del nostro proprietario.
Ho qualcuno in caso di emergenza, o per le vacanze che mi può tenere il gatto?
Molte volte quando si adotta un’animale presi dall’impeto e la gioia, gli umani si dimenticano che durante la loro vita possono succedere imprevisti: malattie, incidenti.
Dovrebbero sempre avere una o più persone disposte ad aiutarli nel breve/ lungo periodo, soprattutto se vivono da soli.
Anche semplicemente per andare in vacanza o per impegni lavorativi imprevisti, devono pensare a delle soluzioni il più indolore e adatte a noi.
Oggi ci sono diverse opzioni:
1) Portarci con loro quando si tratta di vacanza.
2) Affidarci ad una struttura adibita a questa funzione “pensione per gatti”
3) Affidarci ad una/un Cat Sitter
4) Affidarci ad un’amico o parente
In caso di problemi di salute del gatto sono in grado di sostenere le spese del veterinario?
Purtroppo come per ogni essere vivente la questione malattia è sempre da mettere in conto, anche con i gatti di razza.
Nella vita di un gatto ci sono costi annuali di veterinario, al di là dell’iniziale sterilizzazione (vaccini, visite di controllo, malattie o problemi improvvisi etc. ), siamo in grado di sostenere almeno quelli canonici, per garantire al nostro gatto una vita in salute?
Sono in grado di garantire al mio gatto del cibo di buona qualità?
Il cibo è una parte importante della nostra vita di gatto, nutre ma soprattutto, se di buona qualità, ci tiene in salute e ci tiene lontani dal veterinario e dai costi che ne derivano.
Quale è il motivo per cui voglio acquistare un gatto o adottarlo?
Spesso i motivi che spingono gli umani ad acquistare o adottare un gatto sono:
1) la solitudine
2) un lutto
3) pensare che il nostro attuale gatto si senta solo.
4) un regalo
Partiamo dal presupposto che tutti gli animali sono degli esseri viventi con sentimenti, che dobbiamo rispettare.
Noi, come tutti gli animali domestici dipendiamo dagli umani per il cibo per l’acqua ma anche per l’amore e il rispetto della nostra etologia.
Sono in grado di garantire al mio gatto una presenza sufficiente perché non si senta solo e il tempo per giocare con lui?
Si pensa che i gatti vivano in casa da soli senza alcun problema.
Si è vero abbiamo meno esigenze rispetto ad un cane, non abbiamo bisogno di uscire per fare i bisogni, una volta che abbiamo una finestra a cui affacciarsi ce la passiamo, basta lasciarci sempre un pò di acqua e del cibo e qualche gioco per distrarci.
In natura noi gatti non socializzano, siamo animali solisti.
Comunque necessitiamo anche noi di attenzioni, di qualcuno che giochi con noi che ci faccia le coccole giornalmente.
Ho la pazienza necessaria per aspettare i suoi tempi di inserimento o eventuali problematiche di natura psicologica o fisica che dovessero verificarsi?
Quando entriamo in una casa nuova a volte facciamo fatica ad abituarci o semplicemente abbiamo paura. Una casa nuova, persone nuove che non siamo ancora in grado di capire e soprattutto sapere se possiamo fidarci. Possono passare anche mesi prima che ci adattiamo ad un nuovo luogo dove abitare, non sempre, ma può succedere.
Alcuni di noi hanno avuto esperienze molto negative con l’essere umano.
A volte presi dalla paura, dalla frustrazione tendiamo a piangere, grattare alle porte, anche se aperte, o comunque ad essere agitati (soprattutto alla notte).
Questo capita anche quando stiamo male o siamo ammalati, anche quando diventiamo anziani, in qualche maniera non potendo usare la parola cerchiamo in qualche modo di esternare il nostro disagio per comunicare con il nostro umano. Non sempre questo viene capito a volte l’umano perde la pazienza e si arrabbia con noi, peggiorando le cose.
Ovviamente tutto questo può mettere a dura prova la convivenza con il nostro coinquilino umano.
Succede anche che qualcuno di loro trovi come unica soluzione l’abbandono.
Ora dico io, è troppo facile sperare che la convivenza, con qualsiasi essere vivente, nell’ arco di una vita vada sempre tutto bene, quando nascono problemi di salute o altro si devono affrontare e soprattutto in questo caso è l’umano a doversi prendere cura di noi e portare pazienza e dimostrare non solo con le parole ma anche con i fatti l’amore per noi.
Sono tutte cose da prendere seriamente in considerazione.
PASSIAMO ALLE COSE PRATICHE
Cosa serve a noi gatti?
> Cassetta igienica per i bisogni.
> Tiragraffi per farsi le unghie, questa è un ‘esigenza primaria. Da mettere nei punti strategici della casa.
> Una ciotola con acqua fresca tutti i giorni.
> Una ciotola per il cibo umido, una ciotola per il cibo secco.
> Qualche giochino.
> Trasportino (adatto alla nostra stazza).
CASSETTA IGENICA
Risorsa indispensabile per noi gatti soprattutto se non possiamo uscire, deve essere pulita giornalmente.
Deve essere posizionata in un luogo tranquillo, non vicino a fonti di rumore, tipo la lavatrice.
Deve essere facilmente accessibile, soprattutto per i gatti anziani o malati con problemi di deambulazione (eventualmente per loro, i diversamente giovani, bisogna trovare delle soluzioni tipo rendere i bordi più bassi per accedere alla lettiera).
Ci sono diversi tipi di lettiere:
> aperte
> chiuse
> automatiche autopulenti
Attenzione: la lettiera deve tenere conto della nostra stazza.
Vorrei vedere voi uomini/donne adulti a fare i vostri bisogni su un WC per bambini delle materne!!
Il substrato
Solitamente noi gatti amiamo la sabbia soffice di piccole dimensioni, non troppo pesante, facile da grattare.
Se la sabbia non ci piace, perchè è troppo dura, o ha uno strano odore ve lo facciamo capire subito, nel peggiore dei modi, la facciamo in giro per casa o fuori dalla cassetta.
La mia mamma le prime volte non avendo esperienza in merito alla mie preferenze e non capendo nulla di sabbietta, tra l’altro ce ne sono di tanti tipi da andare fuori di testa, diceva lei, e non conoscendo i miei gusti per qualche mese ha provato marche diverse e consistenze diverse.
Alla fine abbiamo deciso insieme che a me, successivamente anche ai miei fratelli adottivi, piace la sabbietta fina, facile da grattare, agglomerante non troppo profumata.
Il fatto che sia agglomerante aiuta la mamma la mattina, nelle pulizie giornaliere del nostro bagnetto.
Comunque sia, ognuno può scegliere il tipo di substrato che preferisce.
La mamma ovviamente, come deve essere, pulisce quotidianamente rimuovendo le nostre pipì e feci.
Periodicamente poi lava bene il contenitore, risciaquandolo bene in modo che non rimangano odori dei detersivi.
Anche qui ci sono diverse scuole di pensiero, c’e’ chi mette poca sabbietta e la cambia ogni giorno, e chi ne mette di più, togliendo giornalmente i nostri bisogni, cambiando e pulendo di fondo la lettiera due volte alla settimana. Solitamente in questi casi lo strato deve essere di almeno 5 centimetri.
Comunque al di là delle scuole di pensiero è importate che il nostro bagnetto sia sempre pulito e che non puzzi.
TIRAGRAFFI
Come dicevo prima i tiragraffi sono un’esigenza primaria.
Ci permette di tenere a bada la crescita delle nostre unghie, ci dà modo di dar sfogo alle nostre energie.
Usiamo il tiragraffi, come faremmo in natura, per marcare il territorio.
Consiglio da GATTO:
1) il tiragraffi può salvare i vostri mobili come i divani (metteteli vicino a loro così se non siamo troppo monelli dovremmo risparmiarli).
2) Quando acquistate un tiragraffi dovete sempre ricordavi la nostra stazza. Deve essere sufficientemente alto da consentirci di allungarci completamente in altezza.
Ricordarsi che il tiragraffi alti comunque devono essere molto stabili altrimenti il rischio è che se ballano non li usiamo.
I tiragraffi possono diventare anche una piccola palestra per noi.
Anche qui l’umano può sbizzarirsi. In commercio c’e’ di tutto e di più e per tutte le tasche, oppure c’e’ il fai da te.
CIOTOLE
Anche qui si apre un mondo di possibilità.
Le ciotole servono per l’acqua e per il cibo. Devono essere posizionate in un luogo asciutto e pulito.
NON VICINO ALLE LETTIERE, vi supplico…
Anche a voi non piace mangiare in bagno è vero??
Se siamo in più gatti è giusto che ognuno di noi abbia la sua ciotola a distanza di almeno un metro per non importunarci a vicenda. Questo permette a noi gatti di godere a pieno dei questo momento di ristoro.
Le ciotole migliori secondo la mia mamma sono quelle in acciaio, sono molto più igieniche, si puliscono bene, non trattengono gli odori, sono solitamente molto resistenti.
Lei le ha acquistate con il fondo in plastica così finchè le utilizziamo non scivolano in avanti o si spostano. Comunque queste sono decisioni molto personali e opinabili.
Le ciotole per l’acqua seguono lo stesso principio di quelle che ho appena elencato.
Ma qui scatta la novità, dopo che in casa siamo aumentati di numero, la mamma ci ha fatto una sorpresona, ci ha comprato una fontanella con acqua corrente.
L’abbiamo inizialmente guardata con sospetto poi con curiosità alla fine abbiamo capito a cosa serviva. Io e Mimmy la usiamo, Osvaldo no.
Superlativo, l’acqua in movimento ci piace moltissimo ed anche simpatica da guardare, d’estate ci infiliamo la zampina per giocarci e rinfrescarci.
Anche qui è necessario comunque una volta alla settimana o in base alla capienza del contenitore, togliere tutta l’acqua e pulire bene le pareti.
Anche se le fontanelle hanno un filtro, le pareti tendono a trattenere una parte molto viscosa e non visibile all’occhio nudo ma solo passando un dito ci si accorge della sua presenza. La mia mamma si è fatta un’idea di cosa sia. Forse si tratta di residui della nostra saliva che non vengono filtrati dal filtro in uso. Questa è la sua opinione non so se è vero.
Come ho detto queste sono le nostre esperienze, che vogliamo condividere, dettate dalla nostra indole, dal nostro personalissimo carattere dalle scelte della mamma che vanno bene per noi ma non sono sicuramente valide è accettate da tutti i gatti del mondo.
I GIOCHI
Uno dei miei argomenti preferiti dopo il cibo.
Noi gatti che viviamo in casa abbiamo assolutamente bisogno di poter giocare sia con i “giocattoli” sia con il nostro amico umano.
La mia mamma è furba, ha capito che è meglio non lasciarci a disposizione tutti i nostri giochi, lei di tanto in tanto fa un Turn Over, ne nasconde per un pò alcuni e ne fa apparire altri, inoltre li nasconde in giro per casa, nel nostro girovagare li troviamo e come una caccia al tesoro con annesso premio. Questo stimola il nostro lato di cacciatore e rende il nostro “mondo casalingo” meno statico.
Durante il giorno a volte lascia la Tv accesa o la radio sempre per lo stesso motivo.
Quando gioco con la mamma e il papà o semplicemente da solo, mi sento appagato e sereno.
Il gioco da cucciolo, specie con i miei fratelli, ci ha insegnato i primi rudimenti per imparare l’arte predatoria, di difesa e di attacco.
Inoltre in questa fase della mia vita, per evitare di fare del male ai miei fratellini, ho imparato anche la gestione del morso, mi spiego meglio, ho imparato che giocando con la bocca e anche le zampe con le unghie, devo stare attento perchè potrei fare male.
Questo è tornato utile quando gioco con i miei umani.
Ecco perchè è importante non staccare troppo presto dalla mamma gatta e dai fratelli un cucciolo di gatto. Ah, questo vale anche per i cani.
La mamma comunque evita in tutte le maniere di giocare con le sue mani e con i piedi e quando ero piccolo non mi permetteva di arrampicarmi su di lei.
Se me lo avesse permesso avrei comunque rischiato di farle male e nel diventare grande le cose sarebbero solo peggiorate. Questo insegnamento se ci pensate vale anche per i cuccioli di umano, quante volte le mamme dicono ai loro figli che non si devono mai usare le mani in maniera violenta dando schiaffi o botte, neanche per giovco. Sin da piccoli bisogna imparare questa regola, da grandi poi si diventa persone migliori, come è il detto: gioco di mano gioco da villano…
Ha sempre usato una cannetta con un filo, o comunque dissociando il suo arto dal gioco, così facendo il movimento della mano rispetto alla parte che rappresenta la preda sono separate, per permettere a noi di scatenarci durante il gioco lasciando la mamma integra….
In commercio ci sono giochi per noi gatti, per tutti i gusti e tutte le tasche, topolini, palline etc.
Si può anche utilizzare quello che avete in casa, per esempio fare delle palline con la carta stagnola, o usare degli scatoloni di carta.
In internet, che sto a dirvelo, trovate tantissime idee.
Attenzione però, esattamente come fareste per i dei bambini, anche i giochi posso nascondere dei pericoli.
Se un gioco si sta rompendo deve essere buttato via, potremmo ingoiare dei pezzi nella foga del gioco.
Non usare giochi per essere l’umano in quanto non costruiti per noi gatti e quindi non adatti.
Non usare nulla che possiamo ingerire, come fili di lana, spaghi da cucina, piccole corde o elastici, SOPRATTUTTO SE CI LASCIATE SENZA SUPERVISIONE.
Anche i giochi troppo piccoli rischiano di diventare un pericolo.
Noi gatti abbiamo una lingua ruvida per questo è facile che piccoli pezzettini di filo o altro possano rimanere incastrati a da noi poi involontariamente ingeriti.
Questo accade anche con il nostro pelo che leccandoci ingoiamo creando dei boli che solitamente riusciamo ad espellere, ma a volte anche no.
Anche noi come gli umani abbiamo la nostra personalità e i nostri gusti, non è detto che un gioco piaccia indistintamente a tutti noi gatti. A volte i nostri umani acquistano giochi più per un loro gusto o senso estetico senza soffermarsi sul nostro carattere e i nostri gusti o la nostra etologia.
Piccola parentesi, scusate avvolte mi piace usare paroloni > etologia : o biologia comportamentale, in soldoni il nostro comportamento le nostre predisposizioni, le nostre esigenze fondamentali con cui nasciamo che ci contraddistinguono sin dai tempi dei tempi. Tutto ciò che ci definisce.
Ci sono giochi per farci divertire, altri che puntano a farci “ragionare per trovare una soluzione” come è che dite voi umani “problem solving”, oppure lo chiamate gioco cognitivo, (aprire sportelli per prendere del cibo) , altri ancora per fare dell’attività fisica.
Bisogna sempre tenere conto anche della nostra età. I gatti più anziani non giocano ovviamente quanto un gatto giovane. Giocano di meno, più brevemente e diversamente.
Capita anche che il nostro umano compri giochi che noi snobbiamo quando magari una scatola di cartone o un sacchetto ci fa letteralmente impazzire.
A volte il nostro umano ci resta tanto male, ma non lo facciamo apposta semplicemente non tutto quello che piace a lui deve necessariamente piacere a noi.
Il gioco che io e miei fratelli preferiamo è cercare di acchiappare una preda sotto al tappeto, facendo finta di infilare la zampa nella tana di un topo. La mamma infila un bastoncino sotto il tappeto e lo muove e noi attacchiamo la gobba che si forma.