9. Colonie feline

Bene parliamo dei miei simili che non vivono in casa.

Una colonia felina è costituita da un gruppo più o meno numeroso di gatti, ne bastano anche due che vivono in un determinato territorio.

Non si può parlare di gatto randagi, in quanto questa comunità di felini risiede in un territorio ben definito e sono dipendenti per la loro alimentazione e salute da uno o più cittadini.

Solitamente si tratta di gatti femmine che tendono ad essere più propense alla condivisione degli spazi e del cibo. Le gatte a volte condividono la cura della prole, le cure filiali, insomma una sorte di cooperazione. I gatti maschi delle colonie salvo qualche eccezione tendono ad andarsene.

I gatti delle colonie sulla carta sono tutelate dallo Stato Italiano.

I servizi sanitari dovrebbero assicurare gli interventi di sterilizzazione.

Le colonie feline non possono essere spostate dal loro “habitat”, eventuali trasferimenti possono essere fatti solo previo autorizzazione del Sindaco/dipartimento Veterinaria.

Vi do ora una definizione tecnica di colonia: gruppo di gatti non di proprietà, che vivono in libertà e sono stanziali o frequentano abitualmente lo stesso luogo pubblico o privato e dipendono per la cura e il sostentamento dall’uomo.

La colonia, in quanto potenziale problema sanitario e di igiene pubblica, deve essere opportunamente riconosciuta e registrata presso il comune di residenza.

Siamo entrati in un argomento che fa molto arrabbiare la nostra mamma.

Il comune (le istituzioni) si proclamano paladini della natura e degli animali ma poi a conti fatti: ARMIAMOCI E PARTITE.

Quasi tutti gli oneri che riguardano il cibo, la cura, il sostentamento e la creazione di rifugi per l’inverno sono a carico dei cittadini, o meglio DI VOLONTARI!!

Se non ci fossero i volontari saremmo messi molto male.

E’ anche vero che le varie associazioni Onlus, più o meno grandi, guardano al loro piccolo e cercano di sbarcare, come possono, il lunario.

Secondo la mamma non c’è una comunità di intenti ampia e condivisa finalizzata al bene dei gatti di colonia. Ogni città dovrebbe avere un canile ed un gattile sanitario per permettere quanto meno le degenze ai gatti investiti o smarriti.

Ogni cittadino che si definisce amante degli animali, o che ne ha uno in casa dovrebbe di tanto in tanto chiedersi cosa potrebbe fare per i cani o i gatti meno fortunati.

Sotto l’aspetto della tutela dei gatti ci sono città più o meno virtuose, ci sono poi “comuni” che invece vedono le colonie solo come un fastidio ed un costo.

La mamma si infervora quando si parla di questo argomento!

Ai poveri cittadini che seguono attivamente le colonie, viene richiesto di catturare il gatto e di portarlo in ambulatorio per la sterilizzazione ad giorno ed ora precisi, senza che sia tenuto conto della difficoltà di “catturarlo” visto che vive in libertà. Non viene inoltre garantita l’assistenza post intervento necessaria soprattutto per le ore successive all’operazione/anestesia, in particolare quando si tratta di gatti femmina per le quali l’intervento risulta più invasivo. Anche in questo caso i volontari si devono prendere carico delle cure, degli eventuali costi e di trovare soluzioni atte a garantire l’assistenza in questi casi dovuta. Ricordiamo che i volontari riescono a dedicare un costante impegno nonostante famiglia e lavoro e ci si chiede perché i comuni non riescano a sostenere almeno parzialmente il mantenimento delle colonie.

Mamma sa che le colonie sono viste da parte di alcuni cittadini come un luogo sporco e fatiscente. Le colonie secondo lei dovrebbero meritare dei posti dedicati, dotati di telecamere per la loro sicurezza, curati e che si integrino anche sotto il profilo paesaggistico. Un luogo appartato che abbia tutte le caratteristiche non solo funzionali per i gatti ma anche di impatto visivo e di igiene per chi abita vicino. Sarebbe inoltre opportuno sensibilizzare le persone che abitano nelle vicinanze di una colonia, su quelle che sono le regole (cosa fare, non fare etc..).

La mamma crede che questo aiuterebbe a creare una sinergia positiva tra queste creature e l’uomo. Tutto questo comporterebbe dei costi iniziali ma sicuramente renderebbe l’integrazione dei gatti e degli umani più piacevole e sicura per entrambi.

Una sterilizzazione ben seguita eviterebbe crescite esponenziali dei gruppi di gatti.

A volte i volontari devono tenere nascoste le colonie per evitare gli abbandoni dei cuccioli.

Un cucciolo abbandonato presso una colonia, se non trovato subito da un essere umano, rischia la vita in quanto non necessariamente verrà accettato dai componenti della colonia.

I gatti che vivono in colonia sono soggetti ad incidenti stradali, ad incontri spiacevoli con esseri umani cattivi che possono essere veramente crudeli.

Se non vivono in un ambiente salubre, sono animali soggetti alle malattie soprattutto a quelle virali.

La buona gestione di una colonia ha un costo molto importate che viene sostenuto nella migliore delle ipotesi da qualche ente animalista, nella peggiore da pochi volontari che si accollano con tanti sacrifici personali tutte le spese (cibo, sterilizzazioni, cure mediche).

Lo so, voi umani avete tanti problemi, c’é la povertà, le malattie e tanto altro ma credo che una società si definisce civile quando si occupa anche degli animali o quanto meno cerca di evitare situazioni estreme che possono diventare irrimediabili. Per animali intendo non solo i gatti ma anche: cani, conigli etc.

Vi state accaparrando quasi tutte le risorse di spazio e risorse di cibo, poi vi lamentate che noi invadiamo i vostri spazi. Ma vi sentite quando dite certe stupidaggini? Vi va bene che non abbiamo il dono della parola!!

Spesso e volentieri i gatti di colonia sono muniti di microchip che permette di tenere monitorato il loro flusso sul territorio.

Un tempo noi gatti avevamo la possibilità di scegliere il luogo più adatto a noi per vivere, questo capita ancora quando viviamo in campagna. In città i luoghi sicuri dove vivere senza venire a “contatto “ con voi umani si è ridotto ad un lumicino.

La cosa migliore che potete fare per aiutarci é trovare un luogo adatto a noi non troppo piccolo, lontano possibilmente dai pericoli della strada, che non interferisca troppo con le abitudini degli umani. Dovrebbe essere un luogo pulito e salubre.

Le nostre risorse, soprattutto in città dipendono unicamente da voi umani.

Si proprio lo spauracchio della sterilizzazione, parola orribile per qualcuno di voi!

Quelli di noi che vivono in campagna hanno spesso una vita breve, a causa delle malattie, e attacchi di altri predatori. Le femmine a volte non sono in grado di portare a termine le gravidanze e i piccoli non vivono a lungo per la scarsità e qualità del cibo.   

Le case dove abitate vengono costruite a volte in maniera eccessiva e a noi non rimane molto territorio su cui campare serenamente.

Se le colonie feline fossero gestite con più rispetto per la nostra etologia, sarebbe davvero tutto più semplice anche per quegli esseri umani a cui “diamo fastidio”.

Dico io, ma dove dovremmo andare a vivere se ci avete invaso tutti i territori?

Basterebbe che le colonie fossero un patrimonio per tutti e non alimentate solo dalla gestione di pochi umani che si prendono cura di noi a loro spese, dovendo combattere contro amministrazioni ottuse e poco collaborative.

Le colonie feline vengono, per quanto possibile nascoste/mimetizzate dai volontari che le assistono, per evitare che qualcuno faccia del male ai gatti o nella migliore delle ipotesi abbandoni cuccioli non desiderati. Questa cosa mi fa arrabbiare tantissimo!!

Abbandonare i cuccioli, buttarli nei cassonetti e non vi racconto altre cose raccapriccianti, è più contro natura questo o sterilizzarci ??!!

Perché non è possibile una civile convivenza nel rispetto nostro e vostro?

I volontari fanno quello che possono ma devono combattere tutti i giorni, e non esagero, contro l’ignoranza e contro comuni indifferenti ai nostri bisogni.

Se le colonie fossero davvero patrimonio di tutti, sarebbe tutto più facile. Non è giusto che se ne occupino solo le associazioni animaliste o i volontari.

Oggi la mia vena polemica è a mille!!

Ho preso un po’ dalla mamma che non può e non vuole immaginare che la questione “colonie” sia un fastidio o qualcosa da eliminare.  Ogni città dovrebbe avere un gattile dove poter lasciare in stallo i gatti in cura per poi riportarli nel luogo di appartenenza, oppure avere la possibilità di farli vivere anche se non in libertà in un luogo dove poter passere gli ultimi anni di vita in serenità perché l’eventuale soluzione del rifugio non sarà mai come la loro vera casa. Ma come per gli esseri umani a volte bisogna fare di necessità virtù.

La questione “animali” che siano gatti o cani purtroppo è una “rogna” che pochi si prendono in carico. Meglio fare finta di nulla vero? Girare la testa e dire non è un problema mio e quando quando le cose poi sfuggono di mano si arriva a decisioni decisamente discutibili.

Sulla carta i comuni, le regioni, lo Stato si professano tutti grandi amanti degli animali, in concreto solo poche realtà si adoperano davvero affinché animali e esseri umani possano convivere in armonia .

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